“Profumo di viole sfiorite”: il nuovo romanzo di Antonio Borsa è un viaggio nella fragilità, nella speranza e nella lotta contro il silenzio

Un romanzo intenso e simbolico che affronta suicidi giovanili, fragilità emotive e resilienza, firmato dall’autore Antonio Borsa, già apprezzato per “I tre appuntamenti”

A cura di Redazione
24 novembre 2025 07:24
“Profumo di viole sfiorite”: il nuovo romanzo di Antonio Borsa è un viaggio nella fragilità, nella speranza e nella lotta contro il silenzio -
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È uscito il 19 settembre “Profumo di viole sfiorite”, il nuovo romanzo di Antonio Borsa che, dopo l’esordio con “I tre appuntamenti”, torna in libreria con un’opera intensa, coraggiosa e carica di significato. Un libro che affronta temi delicati e attualissimi come i femminicidi, i suicidi giovanili e il disagio emotivo, con uno sguardo attento a chi vive sulla propria pelle la fragilità e la solitudine.

“Profumo di viole sfiorite” racconta la storia di Ryan, un ragazzo che, distrutto dalla fine di un amore, decide di togliersi la vita. Ma invece dell’oblio, si ritrova nella Valle, un purgatorio simbolico e sospeso dove un Angelo lo guida in un percorso fatto di consapevolezze, incontri e rivelazioni. In questo luogo sospeso, Ryan incontra anime che hanno affrontato la sofferenza con coraggio e che lo aiutano a comprendere una verità fondamentale: il suicidio non elimina il dolore, lo amplifica, lasciando dietro di sé vuoti impossibili da colmare.

Il romanzo si trasforma così in un messaggio di speranza per chi sta attraversando momenti difficili. Lo stesso protagonista, parlando direttamente al lettore, lancia un appello: “Non mollare, potresti cedere sul più bello”. Parole che rispecchiano la missione narrativa di Borsa, che usa la scrittura come strumento per far riflettere e, soprattutto, per tendere una mano a chi si sente perso.

Tra i tratti più originali del romanzo c’è l’omaggio a Max Pezzali: la musica del cantautore scandisce il ritmo emotivo del racconto con richiami a brani come “Nessun rimpianto”, “Come deve andare” e “Grazie mille”. Le citazioni diventano un ponte tra la finzione narrativa e l’esperienza emotiva di chi legge, in un mix di nostalgia, introspezione e forza poetica.

La prosa di Borsa è diretta e confidenziale, capace di parlare al lettore come un amico che non vuole giudicare, ma condividere. Il simbolismo della Valle e il “profumo delle viole sfiorite” evocano un limbo che non punisce, ma educa e restituisce significato al dolore, trasformandolo in consapevolezza e desiderio di rinascita.

Antonio Borsa, laureato in Scienze Biologiche e in Economia e Management, è un informatore farmaceutico e atleta di kickboxing, ma soprattutto un narratore che ha scelto la parola come impegno civile. La sua attività va infatti oltre i libri: partecipa a incontri pubblici, scuole e conferenze, affrontando temi legati alla salute mentale e alle fragilità giovanili. La scrittura diventa per lui un mezzo per generare dialogo, empatia e prevenzione.

Dopo il buon riscontro di “I tre appuntamenti”, con cui aveva esplorato l’amore e il rispetto, Borsa torna con un’opera più matura, più simbolica e più universale. “Profumo di viole sfiorite” non è soltanto un romanzo: è un invito alla resilienza, un grido contro il silenzio che circonda i giovani in difficoltà e un tributo alla forza di chi continua a lottare anche quando tutto sembra perduto.

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