Sanità, la Calabria migliora nei Livelli Essenziali di Assistenza ma resta inadempiente
Nonostante un significativo miglioramento rispetto all’anno precedente resta sotto i parametri minimi richiesti dal Nuovo Sistema di Garanzia per i LEA

Calabria - Nel 2023 la Calabria ha ottenuto un punteggio totale di 177 su 300 per il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero le prestazioni sanitarie che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire gratuitamente o a pagamento di un ticket. Nonostante un miglioramento significativo rispetto al 2022 (+41 punti), la Regione resta comunque inadempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), in particolare nell’area dell’assistenza distrettuale.
L’analisi condotta dalla Fondazione GIMBE evidenzia come la Calabria si posizioni 19ª tra Regioni e Province autonome, con performance differenziate nelle tre macro-aree valutate: la Regione si classifica 13ª per la prevenzione collettiva e sanità pubblica, 20ª nell’assistenza distrettuale e 17ª nell’assistenza ospedaliera.
Nel 2023 solo 13 Regioni italiane risultano pienamente adempienti ai LEA, con Campania, Puglia e Sardegna uniche realtà del Sud tra queste. Il divario Nord-Sud rimane molto marcato, con molte Regioni meridionali ancora in difficoltà nel garantire standard uniformi di cura.
Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, il monitoraggio conferma che la tutela della salute dipende fortemente dalla Regione di residenza. La Calabria, pur mostrando segnali positivi di miglioramento, evidenzia ancora squilibri significativi, specialmente nell’assistenza sul territorio. Questi squilibri indicano che una sanità efficiente non può limitarsi a funzionare solo in ospedale o solo a livello distrettuale, ma deve garantire un equilibrio tra tutte le aree per rispondere pienamente ai bisogni dei cittadini.
Il rapporto evidenzia inoltre che nel 2023 otto Regioni italiane hanno registrato un peggioramento nelle performance sanitarie, tra cui realtà storicamente solide come Lazio e Lombardia. Al contrario, la Calabria e la Sardegna sono tra le poche che hanno mostrato un netto miglioramento.
Infine, la Fondazione GIMBE sollecita una revisione degli strumenti di controllo attuali, come i Piani di rientro e i commissariamenti, che pur avendo contribuito a riequilibrare i bilanci regionali, hanno avuto un impatto limitato sulla qualità dell’assistenza e sulla riduzione delle disparità tra Nord e Sud.