(VIDEO) Usura ed estorsione con metodo mafioso, arrestati marito e moglie a Cetraro

Operazione della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto del Servizio Centrale e del Comando Provinciale di Cosenza. I due erano già detenuti per reati simili

A cura di Redazione
02 ottobre 2025 07:39
Condividi

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale I.C.O. di Roma e del Comando Provinciale di Cosenza, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro – Sezione G.I.P.-G.U.P., su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento ha riguardato due coniugi originari di Acquappesa e residenti a Cetraro, per i quali il giudice ha ritenuto sussistere gravi indizi di colpevolezza in relazione a reati di usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso.

I due soggetti colpiti dalla misura cautelare si trovavano già detenuti in carcere in seguito a un provvedimento emesso dal Tribunale di Paola lo scorso aprile, relativo a episodi di usura ed estorsione commessi per oltre trent’anni ai danni di un imprenditore di Cetraro. L’ordinanza eseguita ora si concentra sulla stessa vicenda, ma con particolare riferimento alla contestazione dell’aggravante del metodo mafioso, emersa a seguito di ulteriori approfondimenti investigativi.

Le attività di indagine hanno interessato il territorio di Cetraro, area storicamente permeata dall’influenza della cosca riconducibile a Franco Muto, detto “u luongu” o “il re del pesce”, considerata una delle ‘ndrine più potenti della Calabria. Negli ultimi anni la zona è stata segnata da episodi di violenza, come il ferimento a colpi di Kalashnikov di Guido Pinto nel 2022, l’omicidio di Alessandro Cataldo nel 2023 e quello di Giuseppe Corallo nel 2025.

A questi fatti si aggiungono azioni dimostrative riconducibili alla criminalità organizzata, tra cui la distruzione e il furto di telecamere di videosorveglianza comunali, l’incendio di mezzi di una società che gestiva la raccolta rifiuti e colpi di arma da fuoco contro attività commerciali.

Le autorità ribadiscono che le misure cautelari sono state adottate sulla base delle risultanze investigative emerse nella fase preliminare: per i due indagati vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Segui CosenzaOk