Stagione 2025 del Rendano: il 14 novembre la lirica con la “prima” di Carmen di Georges Bizet
Domani, mercoledì 5 novembre, la guida all'ascolto dell'opera; martedi 11 visita al back stage e incontro con gli artisti; mercoledi 12 un talk sul tema del femminicidio
Cosenza - Sono in pieno svolgimento al Teatro Rendano le prove di “Carmen”, di Georges Bizet, primo titolo operistico della stagione 2025, la 60°, del teatro di tradizione cosentino, in programma il prossimo 14 novembre, alle ore 20,30, con replica domenica 16 novembre, alle ore 17,00.
La scelta del direttore artistico della stagione, Chiara Giordano, di produrre “Carmen”, ha una duplice motivazione: da un lato rimarcare il 150° anniversario sia della prima rappresentazione assoluta dell'opera, all'Opéra comique di Parigi, nel 1875, che della morte del suo autore, Georges Bizet, ma anche aprire una prima riflessione sul macro tema del triennio 2025 – 2027 della programmazione del Rendano che è quello della relazione femminile – maschile vista dalle più diverse angolazioni e sfaccettature e nelle sue molteplici e dinamiche accezioni, alla luce della consapevolezza contemporanea. Per la prima annualità, del 2025, la visione prescelta è quella del punto di vista femminile, in una accezione popolana e popolare. A dirigere l'Orchestra Sinfonica Brutia sarà il calabrese Marco Codamo che la direzione artistica ha voluto proprio per evidenziare l’attenzione alle qualificate espressioni artistiche regionali. La regia e il cast vocale principale sono di profilo e di larga valenza nazionale ed internazionale. La regia è di Paolo Panizza.
Nel ruolo di Carmen, il mezzosoprano Alessandra Volpe (nella recita di domenica 16 novembre, al suo posto, Irene Molinari). Sia la Volpe che la Molinari sono reduci da applauditissime tournée orientali. Il tenore Paolo Lardizzone è Don Josè, apprezzato nello stesso ruolo due mesi fa all’Arena di Verona, mentre il baritono David Babayants ( Escamillo) lo ricordiamo in una superba interpretazione in “Andrea Chenier” andato in scena a Vienna al Wiener Staatsoper. Il soprano Francesca Manzo, dotata di una voce pulita e fluida che sta mietendo ovunque larghissimi consensi, sarà Micaela. Completano il cast, Laura Esposito (Frasquita), Lucrezia Ianieri (Mercedes), Lorenzo Papasodero (Dancairo), Alberto Munafò Siragusa (Remendado), Liu Haoran (Morales) e Wang Xudong (Zuniga).
Il Coro lirico siciliano diretto da Francesco Costa rappresenta poi una certezza di affidabilità, e anche il Piccolo Coro di voci bianche del Rendano, diretto da Maria Carmela Ranieri, sarà in bella evidenza in questo nuovo allestimento del teatro cosentino. Scene e costumi sono di un veterano della lirica italiana, Antonio De Lucia. Grande attenzione è riservata alla danza con la cura del Centro di produzione nazionale Resextensa Dance Company, con le coreografie dell’eclettica Elisa Barucchieri, e con il supporto anche di 4 ballerini gitani di flamenco della Compañía de Danza Española y Flamenco “Danza-Or”, diretta da Isabel Ponce Rodriguez. L'idea che il direttore artistico Chiara Giordano ha condiviso con la regia “è quella di restituire un mood in un certo senso verista e in particolare quello scandalistico del tempo – laddove nel tempio dell’Opéra-Comique, un teatro con la reputazione di essere adatto ad un pubblico di famiglie, approdava un’opera dal tema e dai contenuti forti, persino scabrosi, sostanzialmente problematici per la borghesia e non solo – ma nel contempo porgere una riflessione sulla relazione donna/uomo alla luce della consapevolezza contemporanea”.
Nelle intenzioni e nella vasta esperienza operistica del regista Paolo Panizza, si è costruito un allestimento di impianto comunque tradizionale, ma connotato altresì da soluzioni tecnologiche che si inseriscono nella scenografia, con inventiva e pertinenza, senza intervenire con stravolgimenti temporali, geografici o di contesto della narrazione, ma con la particolarità di completare l’impatto emozionale, integrando l’effetto di coinvolgimento già attivato con l’abbattimento della cosiddetta quarta parete, e quindi creando di fatto un ambiente quasi immersivo per il pubblico che si sentirà letteralmente catapultato nella piazza di Siviglia. In ogni caso, sarà una lettura puntuale della partitura e del libretto, senza gratuiti interventi interpretativi, ma proprio per questo estremamente vivace, con una poderosa presenza ballettistica, persino di danzatori gitani di flamenco, nonché con la chicca di prevedere – fatto raro – l’originale esecuzione di tre brevi intermezzi di ballo inseriti da Ernest Giraud nella prima esecuzione dopo la morte del compositore, riprendendo brani da altre opere dello stesso Bizet.
Domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 18,00, il corposo programma integrativo di tante e diverse attività speciali messo in piedi dalla direzione artistica, ha previsto, al Teatro Rendano, una guida all'ascolto dell'opera, a cura di Marco Calabrese, un vero e proprio educational nella musica e nel libretto dell'opera di Georges Bizet, affidato all'acume di un raffinato quanto simpatico musicologo. Martedì 11, per la sezione Explorer & Experiences della Stagione 2025, alle ore 18,00, “Carmen Open: visite al back stage e incontro con gli artisti”, a cura del direttore artistico Giordano; mentre il giorno dopo, mercoledì 12 novembre, sempre alle ore 18,.00, in un talk dal titolo “Carmen oggi : relazione donna – uomo tra letteratura, archetipi psicologici, topoi sociali e contesti contemporanei”, si affronterà anche il delicato tema del femminicidio con associazioni ed esperti di settore. Il pubblico, nel complesso, sarà messo in connessione, da vicino, con la figura femminile protagonista dell'opera: una figura, Carmen, affascinante, potente e controversa, con tante curiosità, anche divertenti, e aspetti artistici particolari, foriera ancora oggi di dibattito etico oltre che di dimensione estetica.
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