Rifondazione Comunista difende l’occupazione di Via Savoia
Il partito critica la Lega e invoca risposte concrete per l’emergenza abitativa
Il Partito della Rifondazione Comunista interviene sulla polemica legata all’occupazione di Via Savoia, sostenuta dal collettivo Prendocasa, definendola una risposta necessaria a un’emergenza abitativa che le istituzioni non sono ancora riuscite a risolvere. Secondo i dirigenti locali del partito, l’edificio, da anni abbandonato all’incuria, ha ritrovato così una funzione sociale e ha offerto una casa dignitosa alle persone che oggi lo abitano.
La polemica sollevata dalla Lega, secondo Rifondazione, distorce la realtà e criminalizza chi vive un disagio abitativo, trasformando difficoltà concrete in battaglie ideologiche. Il partito sottolinea che il patrimonio pubblico inutilizzato è vasto e spesso ridotto al degrado, mentre le rendite immobiliari continuano a crescere senza controllo, lasciando le fasce più deboli della popolazione senza accesso a una casa.
“Difendere il diritto alla casa non è solo un principio morale, ma un dovere costituzionale”, affermano Gianmaria Milicchio, Segretario provinciale, e Rita Dodaro e Domenico Passarelli, co-segretari del circolo “Gullo-Mazzotta”. “Criminalizzare chi occupa significa ignorare le responsabilità delle istituzioni e alimentare precarietà, mentre il problema della casa continua a colpire milioni di persone”.
Il partito invita inoltre la Lega a concentrarsi sui problemi reali della Calabria, come la criminalità organizzata, piuttosto che sui proclami securitari legati all’occupazione abitativa. Rifondazione Comunista promette sostegno a chi trasforma spazi abbandonati in opportunità e a chi cerca soluzioni concrete per l’emergenza abitativa.
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