Oliverio scrive a Graziano: «nel più grande e popoloso Comune montano viene soppresso un servizio sanitario che opera da decenni»

L’ex Governatore della Calabria, Mario Oliverio interviene nel dibattito sull’Asp di Cosenza, con una lettera al Dott Antonello Graziano, Direttore Generale dell’ASP Cosenza.«In queste ore sono inonda...

A cura di Redazione
14 ottobre 2024 20:00
Oliverio scrive a Graziano: «nel più grande e popoloso Comune montano viene soppresso un servizio sanitario che opera da decenni» -
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L’ex Governatore della Calabria, Mario Oliverio interviene nel dibattito sull’Asp di Cosenza, con una lettera al Dott Antonello Graziano, Direttore Generale dell’ASP Cosenza.

«In queste ore sono inondato di telefonate e messaggi di cittadini Sangiovannesi preoccupati di i essere privati di un importante servizio sanitario. – Scrive l’ex presidente della Regione – Per questo Le scrivo, per rappresentarLe la incredulità ed il disappunto determinati nella comunità di San Giovanni in fiore a seguito della deliberazione dell’ASP con la quale si autorizza il trasferimento della struttura sanitaria “dell’ANMIC riabilitazione a Cosenza per le prestazioni già autorizzate ed accreditate della Branca Specialistica di Medicina Fisica e Riabilitativa, per 80 prestazioni di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale e n. 50 prestazioni di Riabilitazione Estensiva Domiciliare.”

Praticamente nel più grande e popoloso Comune montano viene soppresso un servizio sanitario che opera da decenni e verso il quale persiste una elevata domanda che non si riesce neanche a soddisfare pienamente in considerazione del processo di invecchiamento della popolazione e del conseguente aumento della domanda di detto servizio.

Non può sfuggire alla sua sperimentata competenza proprio in questo settore, che l’AMNIC è stata a suo tempo autorizzata al servizio ed  accreditata al numero delle prestazioni riabilitative proprio sulla base delle accertate esigenze della popolazione di San Giovanni in Fiore, regolarmente e periodicamente verificate, come tra l’altro si evince dalla stessa deliberazione con la quale si autorizza il trasferimento.

Il trasferimento di detto servizio non può avvenire senza approfondite, fondate e sostenibili motivazioni, men che meno sulla base di una semplice richiesta del titolare dell’azienda o sulla di un semplice accertamento della idoneità dei locali di destinazione del servizio in altro Comune, come tra l’altro distante 60 km, come si evince dalla delibera in questione.

Non possono sfuggire alla Sua attenzione e sensibilità le enormi implicazioni che la soppressione di detto servizio determinerà per centinaia di pazienti e rispettive famiglie.

Sicuro di interpretare le preoccupazioni della popolazione di San Giovanni in Fiore Le chiedo di meglio approfondire questo problema, che presumo le sarà stato sottoposto dagli uffici senza appropriata valutazione, al fine rivedere ragionevolmente la decisione assunta.

La comunità di San Giovanni in Fiore non merita di essere privata di un servizio così importante per la cura della salute.

Ritengo più che opportuno evitare inutili e dannose forzature e prevedibili giustificate tensioni sociali in una situazione già in sofferenza per la carenza dei servizi sanitari. 

Conoscendo la Sua sensibilità confido che saprà farsi carico di affrontare positivamente la situazione».

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