Cosenza - La Uil diffida i Comuni per il pagamento degli stipendi dei lavoratori della Presila Cosentina Spa

Cosenza – «Dopo la proclamazione dello stato di agitazione dei giorni scorsi, abbiamo predisposto e inviato diffide formali ai Comuni interessati (Altilia, Belsito. Bianchi, Carpanzano, Colosimi, Figl...

A cura di Redazione
07 febbraio 2025 15:00
Cosenza - La Uil diffida i Comuni per il pagamento degli stipendi dei lavoratori della Presila Cosentina Spa -
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Cosenza – «Dopo la proclamazione dello stato di agitazione dei giorni scorsi, abbiamo predisposto e inviato diffide formali ai Comuni interessati (Altilia, Belsito. Bianchi, Carpanzano, Colosimi, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Malito, Mangone, Marzi, Paterno Calabro, Panettieri, Parenti, Pedivigliano, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Scigliano) affinché provvedano immediatamente al pagamento dei cinque stipendi arretrati dovuti al personale della Presila Cosentina S.p.A».

A scriverlo in una nota è la Uil trasporti. «La situazione – si legge ancora – è ormai insostenibile: i lavoratori, che svolgono servizi essenziali per la comunità, nonostante i ripetuti solleciti, da mesi attendono il riconoscimento delle loro spettanze, vivendo condizioni personali non più accettabili. La UIL Trasporti non è contro il territorio né contro l’azienda, ma ha il dovere di mettere in rilievo la gravità della situazione che stanno vivendo i lavoratori.

Il nostro obiettivo è garantire che i dipendenti ricevano quanto loro dovuto e che venga rispettata la dignità di chi, ogni giorno, svolge il proprio lavoro con serietà e dedizione. A tutela dei diritti dei dipendenti, abbiamo quindi avviato un’azione formale, chiedendo il saldo immediato delle somme dovute. In caso di ulteriore inerzia, non esiteremo a intraprendere ogni ulteriore iniziativa necessaria per garantire la tutela dei lavoratori e il rispetto degli obblighi contrattuali. Chiediamo alle amministrazioni coinvolte di assumersi le proprie responsabilità e di adoperarsi immediatamente per risolvere tempestivamente questa insostenibile problematica, evitando così ulteriori disagi per il personale e possibili conseguenze legali.

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