Corigliano-Rossano, i ragazzi all’Oasi dei Giganti di Cozzo del Pesco, nel cuore della Sila Greca
Quando l’educazione incontra l’abbandono, il silenzio diventa una ferita che riguarda tutti
Corigliano-Rossano– Quando l’educazione incontra l’abbandono, il silenzio diventa una ferita che riguarda tutti. È ciò che è accaduto durante l’ultima uscita didattica del Polo dell’Infanzia Magnolia, diretto dalla pedagogista Teresa Pia Renzo, che con i suoi bambini ha raggiunto l’Oasi dei Giganti di Cozzo del Pesco, nel cuore della Sila Greca. Purtroppo, però, dove avrebbe dovuto esserci un bosco accogliente e un’esperienza di contatto con la natura, c’erano invece ostacoli, strade interrotte e degrado imperante.
RENZO: ABBIAMO SCELTO DI RESTARE E DI VIVERE ANCHE IL DISAGIO
Una volta arrivati sul posto – racconta ancora la Direttrice – ci siamo trovati davanti a un bivio concreto e simbolico: tornare indietro o andare avanti. Abbiamo scelto di trasformare anche questa difficoltà in un’occasione educativa. Come facciamo sempre, ci siamo organizzati in sicurezza, con corde e materiali idonei, per far vivere comunque ai bambini la loro esperienza, senza correre rischi ma senza rinunciare al senso della scoperta.
SITUAZIONE IMBARAZZANTE, GENERA DOPPIO DANNO: EDUCATIVO ED ECONOMICO
Tra tronchi caduti, fango e sentieri invasi dalla vegetazione, il gruppo ha potuto constatare l’abbandono di un sito che dovrebbe invece essere un orgoglio del territorio. È inaccettabile – prosegue la pedagogista – che un’oasi naturalistica di questo valore resti inaccessibile a causa dell’incuria e dimenticata. Il danno non è solo ambientale, ma anche educativo ed economico. Questa situazione del tutto imbarazzante e vergognosa – sottolinea - sta privando i nostri bambini e le scuole di un laboratorio a cielo aperto, di un luogo che potrebbe generare conoscenza, turismo didattico e sviluppo locale.
IL CONTRASTO CON IL PATIRE: CURA CONTRO ABBANDONO
La visita ha incluso anche una tappa all’Abbazia del Patire, dove i bambini hanno trovato tutt’altro scenario. Lì – aggiunge – abbiamo visto la differenza che fa la cura. Pulizia, ordine, accoglienza. L’impegno profuso quotidianamente dai Carabinieri Forestali è evidente, e ci insegna che quando la presenza istituzionale c’è, la bellezza si conserva e diventa valore condiviso.
UN APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ E ALL’IMPEGNO CIVICO
Duole dirlo ma oggi l’Oasi dei Giganti di Cozzo del Pesco è il simbolo di una frattura evidente nella consapevolezza civica di un patrimonio naturalistico così importanti. Ogni giorno veniamo letteralmente bombardati da messaggi che ci ricordano quanto è importante l’educazione ambientale e come quella del turismo sostenibile sia la nuova frontiera da esplorare; poi però i bambini sono costretti a imparare la parola abbandono prima della cura. È una evidente contraddizione che da educatori non possiamo accettare.
SALVARE L’OASI PER SALVARE L’IDENTITÀ DEL NOSTRO TERRITORIO
Non sappiamo di chi siano le responsabilità di questa condizione di abbandono – precisa ancora la Direttrice - ma è necessario lanciare un appello alle istituzioni locali e regionali perché intervengano con urgenza per restituire dignità e sicurezza a Cozzo del Pesco. Difendere questo luogo – conclude Teresa Pia Renzo – significa difendere la nostra storia naturale, ma anche le opportunità di formazione e lavoro che da esse ne derivano. Un’oasi che cade a pezzi non è solo un problema ambientale ma anche un’occasione perduta per l’intera comunità.
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