Libertà religiosa, Cosenza modello nazionale
Cosenza al Senato per promuovere la libertà religiosa e i diritti sostanziali insieme alla Federazione Pentecostale
Cosenza - Si è tenuto presso la Sala Koch del Senato della Repubblica, il convegno di presentazione della Carta Cosenza, all'interno delle celebrazioni dei 25 anni di costituzione della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali in Italia. A rappresentare il Comune di Cosenza, il Presidente della Commissione Cultura e rapporti con il culto, Mimmo Frammartino, su delega specifica del Sindaco Franz Caruso e del Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Mazzuca. Come si ricorderà, il Consiglio comunale di Cosenza, a febbraio di quest'anno, aveva approvato all'unanimità una risoluzione giuridica sulla libertà religiosa, primo firmatario proprio il Presidente della commissione cultura, Mimmo Frammartino, con la quale era stato riaffermato il pieno rispetto e la valorizzazione del principio costituzionale di libertà religiosa, ai sensi dell'art. 19 della Costituzione; la conseguente necessità di superamento della legislazione sui culti ammessi, del 1929-1930; l'urgenza della emanazione di una legge quadro sulla libertà religiosa che fornisca i principi generali e che consenta agli Enti locali, nel rispetto del principio di sussidiarietà, di provvedere alle esigenze territoriali derivanti dalla tutela di detta libertà. E ieri a Palazzo Madama, nella prestigiosa sala Koch, la città di Cosenza è stata al centro del dibattito sul tema delle libertà religiose, proprio dopo l'approvazione della risoluzione giuridica.
“Con questo atto – ha sostenuto Mimmo Frammartino - Cosenza si pone come città all'avanguardia in Italia su questo argomento”. Nel suo intervento, Frammartino ha evidenziato la vacatio esistente per il riconoscimento sostanziale dei diritti di professione di fede. “Cosenza, come prima città che con un atto pubblico si è posta al fianco della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali e del suo presidente, il pastore Alfredo Giannini, funge da esempio e da sprone a continuare il tavolo di lavoro aperto ormai da tanti anni e che, però, non ha ancora prodotto una legge quadro. Sensibilizzare le altre istituzioni, dai livelli più prossimi a quelle più alte, diventa necessario – ha ribadito Mimmo Frammartino - perché le aiuterebbe ad agire per il meglio, garantendo libertà e diritti non solo formali, ma anche e soprattutto sostanziali. Bisogna poter garantire con chiarezza, la volontà di essere e non di essere ammessi, come invece recita la legge sui culti ammessi del 1929 ancora vigenti” ha concluso il Presidente Frammartino, sollecitando i rappresentanti di Senato e Parlamento ad impegnarsi fino a giungere al risultato della legge quadro, che deve essere discussa al di là di ogni ideologia politica e culturale. “Il Comune di Cosenza – ha aggiunto Mimmo Frammartino – si è fatto promotore dei diritti, sottolineando l'importanza della libertà religiosa e di coscienza in una città dei diritti quale Cosenza è ed è riconosciuta”. La presentazione della Carta Cosenza è stata affidata all'avvocato Biodona Marzullo della Segreteria delle Federazione delle Chiese Pentecostali che ha raccontato la storia delle relazioni del presidente Giannini con il presidente Frammartino e la volontà di continuare in un cammino religioso, ma anche sociale. Al convegno erano presenti il Senatore Lucio Malan e l'onorevole Raffaele Bruno, oltre a numerosi studiosi e rappresentanti di importanti confessioni religiose libere e storico-riformate, istituzioni accademiche, centri studi e rappresentanze politiche che, apprezzando il lavoro federativo, hanno auspicato una teologia pubblica di efficacia diffusa e avvalorata, sostenuta dall'interno stesso delle confessioni e da tutti gli organismi politico-sociali, per creare un benessere dialogante.
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