Lattarico / Quando il Natale parla con le voci più piccole: la comunità si ritrova attorno all’Asilo Nido Regina

E se il Natale, insieme alle sue magie e alla sua forte spinta educativa verso i sentimenti più profondi, fosse anche qualcos’altro?

A cura di Redazione
25 dicembre 2025 19:00
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Lattarico / Quando il Natale parla con le voci più piccole: la comunità si ritrova attorno all’Asilo Nido Regina E se il Natale, insieme alle sue magie e alla sua forte spinta educativa verso i sentimenti più profondi, fosse anche qualcos’altro? Ad esempio, quando questa festa smette di essere una parola, una ricorrenza, un momento atteso e diventa gesto, presenza, relazione. È accaduto nei giorni scorsi all’Asilo Nido Comunale del plesso Regina, quando i bambini hanno portato in scena la loro recita natalizia trasformando un appuntamento atteso in un’esperienza educativa condivisa, capace di parlare al cuore degli adulti prima ancora che alla memoria.

La Chiesa come spazio di accoglienza e comunità È quanto fa sapere la direttrice della Cooperativa Maya, la pedagogista Teresa Pia Renzo, gestore della struttura. La cornice scelta non è stata casuale. La Chiesa di San Giovanni Battista ha accolto voci, passi incerti, mani che si cercano, restituendo al luogo il suo significato più profondo: quello di spazio comunitario, dove ciascuno trova posto. In questo contesto i bambini hanno abitato il tempo con naturalezza, senza sovrastrutture, mostrando quanto la semplicità sia spesso la forma più autentica della bellezza.

Renzo: piccoli gesti e la forza educativa dell’imperfezione autentica I canti natalizi, accompagnati da movimenti essenziali e spontanei, hanno raccontato un Natale fatto di presenza, ascolto e condivisione. Nessuna ricerca di perfezione – ricorda la pedagogista - ma la forza educativa dell’imperfezione autentica: sorrisi timidi, occhi che cercano lo sguardo dei genitori, piccoli passi che diventano conquista. È in questi dettagli che i bambini imparano cosa significa stare insieme, esporsi, fidarsi.

Crescere con l’esperienza. È così che la scuola si fa palestra di vita La recita non è stata solo una festa, ma un passaggio di crescita. Salire davanti agli altri, condividere uno spazio, attendere il proprio turno, sentire l’applauso come riconoscimento e non come giudizio. Tutto questo – precisa la direttrice di Maya - costruisce competenze emotive e sociali fondamentali. Il Natale, vissuto così, diventa strumento educativo e non semplice ritualità.

Dai nonni ai genitori ai bambini: una comunità che si riconosce Genitori e nonni, presenti e partecipi, hanno condiviso un momento che va oltre l’evento. In quell’incontro si è rafforzato il legame tra famiglia, servizio educativo e territorio, ricordando che l’educazione dell’infanzia è sempre un atto collettivo, che coinvolge e responsabilizza tutti.

Il senso profondo del Natale, fin dalla prima infanzia All’asilo nido Regina il Natale è stato restituito alla sua dimensione originaria: quella dell’incontro, della cura, della relazione. un Natale che non si insegna con le parole, ma si vive insieme. E quando a raccontarlo sono i bambini – conclude Teresa Pia Renzo - anche gli adulti imparano a guardarlo con occhi nuovi.

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