La Calabria che Innova: un’eredità storica di crescita al Comune di Rende
Matteo Olivieri, ha voluto richiamare l’attenzione su una parte della storia calabrese spesso dimenticata
Rende - Il Comune di Rende, in occasione della presentazione del libro “Seta di Calabria” di Matteo Olivieri, ha voluto richiamare l’attenzione su una parte della storia calabrese spesso dimenticata: quella di una terra che, tra il 1300 e il 1800, fu leader indiscussa nella produzione di seta, sia per qualità che per quantità.
Un periodo che ha visto la Calabria protagonista di un’economia mediterranea avanzata, capace di anticipare i tempi. Come sottolineato dal Sindaco di Rende, l’opera di Olivieri è un’opportunità per restituire dignità storica alla regione, andando oltre il tradizionale meridionalismo nostalgico e facendo emergere dati, ricerche e una visione produttiva che ha caratterizzato il Sud.
"La nostra terra ha dimostrato, quando messa nelle giuste condizioni, di saper crescere, produrre ed innovare", ha dichiarato il primo cittadino, evidenziando l’importanza di questa narrazione storica anche nel presente. Il libro offre una rilettura equilibrata dell’età pre-risorgimentale, valorizzando gli elementi riformisti che hanno caratterizzato la Calabria in epoche lontane, e stimola un confronto di alto profilo con istituzioni, mondo accademico e realtà culturali locali. Un invito a riscoprire le radici storiche non come un esercizio di memoria sterile, ma come una risorsa concreta per costruire politiche di sviluppo più consapevoli per il futuro della regione.
La storia della seta, come ha affermato il Sindaco, testimonia che il Sud è stato spesso antesignano, capace di anticipare le dinamiche economiche e sociali che avrebbero caratterizzato l’Europa nei secoli successivi. Riscoprire questa storia, dunque, non è solo un atto di riconoscimento, ma un volano per l’innovazione e la crescita del territorio calabrese.
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