Gemelli Cuore, parte il cantiere del nuovo centro per la cura delle malattie cardiovascolari
Il polo sanitario dedicato al cuore verrà costruito da WeBuild in meno di tre anni nel campus dell'Università Cattolica del Sacro Cuore

ROMA (ITALPRESS) – Parte il cantiere del Centro CUORE (Cardiovascular Unique Offer ReEngineered): il Policlinico Gemelli, con il sostegno determinante di Fondazione Roma, riunisce in un nuovo edificio tutte le attività del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari – CUORE, diretto dal professor Massimo Massetti, e le organizza secondo il modello di cura che prende in carico i problemi di salute complessivi del paziente e non la singola richiesta di prestazione. Un modello unico in Italia e in Europa, sperimentato dal Dipartimento negli ultimi anni con risultati chiarissimi in fatto di diminuzione della mortalità e di contenimento della spesa, in continuità assistenziale con le strutture sanitarie del Gemelli e del territorio. Il polo sanitario dedicato al cuore verrà costruito da WeBuild in meno di tre anni nel campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS a Roma sulla collina prospiciente al Pronto soccorso. Il punto sulle caratteristiche e l’impatto del progetto CUORE viene fatto lunedì 29 settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore (World Heart Day) presso la Hall del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, dove si svolge l’evento moderato dal giornalista e divulgatore scientifico Roberto Giacobbo.
In tre tavole rotonde vengono affrontati i temi propri alle tre dimensioni dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli: cura, insegnamento e ricerca. È un’iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini, la comunità medico-scientifica e le istituzioni sulla lotta alle malattie cardiovascolari attraverso un confronto diretto tra i principali attori che operano nella sanità. Da domenica 28 settembre la facciata del Policlinico è illuminata di rosso. In Italia, un decesso su tre è attribuibile alle malattie cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese (220-230mila decessi l’anno). Per far fronte a questa epidemia silenziosa, servono interventi e strutture dedicati. La prevenzione, con un’attenzione particolare ai fattori di rischio, e l’aderenza alle terapie sono due attività fondamentali, ma da sole non bastano ad arginare un fenomeno che si prevede in crescita nei prossimi anni: il Gemelli si impegna ad affrontarlo attraverso il nuovo percorso di cura e attraverso strutture progettate ad hoc.
“La realizzazione del Centro CUORE rappresenta un’infrastruttura strategica per Fondazione Policlinico Gemelli e un significativo passo avanti nella risposta ai bisogni di salute pubblica legati alle patologie cardiovascolari – dichiara Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS -. Questo progetto ambizioso nasce da una visione condivisa con Fondazione Roma, a cui va il nostro sincero ringraziamento per il contributo determinante dato alla sua realizzazione. Il nuovo polo integrerà competenze cliniche di elevato livello, tecnologie avanzate e modelli organizzativi innovativi, con l’obiettivo di garantire percorsi di cura più efficaci, sostenibili e centrati sulla persona. Fondazione Policlinico Gemelli conferma così il proprio impegno nello sviluppo di una sanità di eccellenza, orientata al futuro e al servizio di tutti i pazienti e del Paese’.
Alla realizzazione del progetto del polo CUORE ha largamente contribuito Fondazione Roma, ente privato non profit di natura associativa che da 200 anni opera a sostegno del progresso economico e sociale della collettività, con una particolare attenzione per il mondo della sanità. “Fondazione Roma – commenta il suo Presidente Franco Parasassi – ha sempre riservato una grande attenzione ai settori della salute pubblica, della medicina preventiva e riabilitativa e della ricerca scientifica in ambito biomedico. Il progetto CUORE rappresenta per noi un impegno molto articolato, complesso e di lunga durata che, una volta a regime, introdurrà un vero e proprio cambio di paradigma nella cura delle malattie cardiovascolari, mettendo il paziente al centro. L’impegno della Fondazione Roma non si limiterà al mero sostegno di tipo finanziario. Abbiamo infatti come nostro obiettivo primario la massimizzazione dell’impatto sociale di ogni nostra iniziativa. Attraverso un attento e costante monitoraggio del progetto, ci assicureremo che le sue finalità socio-assistenziali ed il valore aggiunto in termini di innovazione siano rispettati. Un impegno che nasce dalla responsabilità che il nostro ente sente di avere verso le persone ed i bisogni che esprimono. Il progetto CUORE rappresenta per noi un rilevante investimento che mobilita risorse, pari a circa 77 milioni di euro. Il Centro diverrà un importante asset nell’attivo dello stato patrimoniale della Fondazione, ma per la Fondazione Roma rappresenta un investimento fortemente ‘mission oriented’, volto a generare più che un ritorno economico, soprattutto un impatto sociale positivo ed un cambio di prospettiva decisivo in un campo come quello della sanità, cruciale per il welfare e lo sviluppo economico e civile del nostro Paese”.
“Il progetto CUORE rappresenta un vero fiore all’occhiello, che coniuga una eccellenza come il Gemelli, tra i primi ospedali al mondo, l’innovazione e la promozione di percorsi di prevenzione efficaci – ha dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma. Una realtà, CUORE, dove la persona è al centro di tutto, evidenziando quanto sia rilevante l’umanizzazione delle cure, dove le persone e i loro bisogni sono la priorità. Oggi, è la Giornata mondiale del Cuore: le malattie cardiovascolari sono le prime come tasso di mortalità, e dai dati emerge quanto sia fondamentale la prevenzione anche su queste patologie. Come consiglio regionale, garantiremo sempre il massimo supporto a queste iniziative, visto che, tra l’altro, da un anno stiamo portando avanti ‘Un Consiglio in salute’, programma gratuito di prevenzione, che può generare ricadute sulla salute e sul benessere delle persone, oltre a consentire la diagnosi precoce e tempestiva”.
“CUORE è un progetto all’avanguardia – afferma il professor Massimo Massetti, Ordinario di Cardiochirurgia all’Università Cattolica e direttore del Dipartimento CUORE -, che mira a trasformare la cura delle malattie cardiovascolari non solo grazie a tecnologie di ultima generazione e strutture innovative, ma soprattutto attraverso un modello organizzativo costruito intorno al paziente, in antitesi dunque al sistema tradizionale, che troppo spesso frammenta o è costretto a frammentare i percorsi di cura. Un modello innovativo di cura, intorno al quale costruiamo un ospedale tecnologicamente avanzato all’interno del Servizio Sanitario Nazionale per migliorare non solo la qualità delle cure cardiovascolari, ma anche l’accesso alle stesse. Un ospedale per tutti, inserito nel territorio, che opera in collaborazione e in continuità assistenziale con le altre strutture per i pazienti del Servizio sanitario. Pensiamo si tratti di un passaggio decisivo per l’ospedale del futuro e di un traino per la sperimentazione di modelli organizzativi simili in altre branche della medicina”.
Al meeting dedicato alla nella hall del Gemelli intitolato “La prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari al centro del progetto CUORE”, strutturato in tre sezioni tematiche – La Cura, La Ricerca e L’Insegnamento – sono inoltre intervenuti Daniele Piacentini, Direttore Generale Fondazione Gemelli IRCCS, Renato Lattante, Direttore Generale Fondazione Roma, Angelo Santori, Segretario Nazionale ANPA di Confagricoltura, Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico Fondazione Gemelli IRCCS, Francesco Burzotta, Direttore UOC Cardiologia, e Giovanna Liuzzo, UOC Cardiologia, Alessandro Sgambato, Preside della Facoltà di Medicina Università Cattolica del Sacro Cuore, Yamume Tshomba, direttore UOC Chirurgia Vascolare, Andrea Flex, direttore UOC Medicina Interna Cardiovascolare, la coordinatrice infermieristica Orietta Sofo con il paziente Raffaele Bracalenti, la ricercatrice Ottavia Borghese e lo specializzando Angelo Marino. A portare il suo saluto e incoraggiamento per questa importante opera S. E. Monsignor Claudio Giuliodor.
Il progetto tecnico, ideato dallo Studio Binini, è stato commissionato dalla Fondazione Policlinico Gemelli e dalla Fondazione Roma, in collaborazione con l’Istituto G. Toniolo di Studi Superiori, all’interno del campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. E il nome stesso, CUORE (Cardiovascular Unique Offer ReEngineered), richiama la missione di prossimità, cura e innovazione, cifra distintiva da sempre del Policlinico Gemelli. CUORE, con una superficie complessiva di 27.000 m², sarà dotato di 100 posti letto per degenza ordinaria, 28 posti di terapia intensiva, 16 postazioni di day hospital, 9 sale operatorie, attrezzate con tecnologie avanzate per l’imaging cardiovascolare e la telemedicina. Attenzione massima sarà riservata anche al tema della sostenibilità ambientale: il complesso sarà dotato di un impianto fotovoltaico da 180 kW, un sistema di climatizzazione a basso impatto ambientale e ampie vetrate per lasciare spazio alla luce naturale e migliorare il comfort degli ambienti di cura. I lavori sono stati affidati al gruppo Webuild, tramite la controllata NBI, e garantiranno una continuità architettonica e funzionale con l’attuale struttura ospedaliera, attraverso due collegamenti.
“Con la realizzazione del nuovo Polo CUORE, Webuild mette a disposizione le competenze specialistiche maturate in anni di esperienza nel settore ospedaliero – ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild. Investire in infrastrutture sanitarie oggi significa investire nel futuro, nella resilienza dei sistemi di cura e nella qualità della vita delle persone, dimostrando come l’integrazione tra ingegneria e tecnologia possa generare valore per le comunità. Il progetto si inserisce in un percorso consolidato che ha portato alla realizzazione di oltre 200 strutture sanitarie nel mondo, tra cui l’Ospedale dell’Angelo di Venezia-Mestre, i Quattro Ospedali Toscani e l’Ospedale del Sud-Est Barese di Monopoli-Fasano in Italia. In Australia, il Gruppo si è recentemente aggiudicato la costruzione del Women and Babies Hospital di Perth, confermando una presenza globale e una visione strategica che guarda alla salute come pilastro fondamentale dello sviluppo sostenibile”.
Intorno al Polo specialistico sarà infine allestito un percorso, all’interno di un parco botanico, con valenza anche terapeutica (healing garden), grazie al generoso contributo di Confagricoltura e alla sensibilità del suo Presidente, Massimiliano Giansanti. “È un privilegio per noi essere qui, non solo perché ci unisce l’essere fondamentali nell’alimentazione, ma anche per quella parte di agricoltura che cura l’ambiente, su cui siamo fortemente impegnati come Confagricoltura – ha affermato Giansanti -. Vivere nel verde, riscoprire i valori della natura consente a tutti noi di stare meglio. In questa dimensione, occupandoci del verde del Parco e di quello interno agli edifici, vogliamo contribuire al miglioramento del benessere sia dei pazienti sia di chi lavora al Gemelli”. assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, che ha ricordato la dedica del Parco CUORE all’enciclica ‘Laudato Si” di Papa Francesco, nel decimo anniversario della pubblicazione.
– Foto ufficio stampa Gemelli –
(ITALPRESS).