Gaza is Crosia: un grido all'umanità

L’iniziativa dal titolo “Life for Gaza” ha incendiato così il silenzio, dando vita a un orizzonte di pensieri, anime e umanità nei pressi del Chiosco “Mediterraneo Libero”

A cura di Redazione
24 agosto 2025 18:00
Gaza is Crosia: un grido all'umanità -
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Mirto Crosia - Un gelido vento di coscienze ha sterminato il torpore dell’indifferenza in una quiete serata estiva sul lungomare di Mirto Crosia (CS), in data 20 agosto 2025. L’iniziativa dal titolo “Life for Gaza” – convintamente desiderata dalle donne del “Comitato Solidale Alto Ionio Palestina Libera” e coordinata da Loredana Muraca – ha incendiato così il silenzio, dando vita a un orizzonte di pensieri, anime e umanità nei pressi del Chiosco “Mediterraneo Libero”, luogo adibito ad assaggi culinari calabro-palestinesi che narrano della resilienza di un popolo.

Quarta fermata di un emozionante itinerario che ha attraversato Corigliano Rossano, Torre Sant’Angelo e Cropalati, la serata, avviata dalla lucida introduzione di Giovanni Spedicati – poeta, scrittore ed editore de “La Mongolfiera” –, si è modellata sul tortuoso sentiero del libro “Palestina. Diario di Guerra” di Umberto Romano, pubblicato nel 2002 eppure oggi così drasticamente coevo. 

A interloquire con l’appassionato autore la moderatrice Giusy Stasi con i suoi critici e radicali interventi, in un lucido e stimolante confronto di idee e riflessioni condivise, reso ancor più suggestivo dalla viscerale presenza dei lettori L. Diletto, G. De Luca, G. Lauricella, O. Falbo, L. Iozzolino, F. Nigro, G. Muraca, S. Pellegrino, S. Mazzei. 

I saluti istituzionali del Sindaco di Crosia Maria Teresa Aiello sono stati il coraggioso e commovente riflesso di un’istituzione che, ancor prima di rivestire tale ruolo, rammenta a sé stessa e a tutti i presenti il suo valore di “Essere Umano”, e in quanto tale detentrice di un’unica verità che trascende qualsiasi appartenenza o ideologia politica: il diritto alla Vita di tutti. A concludere la serata la struggente testimonianza diretta di Vincenzo Fullone, un grido all'umanità intriso di dolore e amore verso il popolo palestinese, penetrato negli occhi e nel cuore di chi sa che il silenzio soffoca ed uccide quanto le bombe, che piegarsi non è saggezza, che tacere non è maturità, che la voce è ciò che ci rimane per disobbedire alle ingiustizie, per urlare all'unisono: "Sono solo una creatura".

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