Corigliano-Rossano, De Rienzo: "I figli non sono amici, i genitori non sono allenatori e la scuola non è casa"
"Stiamo crescendo una generazione senza confini, perché gli adulti hanno smesso di essere adulti e gli adolescenti, senza l’argine delle regole, non hanno altro sfogo che la violenza", commenta la pedagogista
Corigliano-Rossano – I figli non sono amici, i genitori non sono allenatori e la scuola non è e non può essere una casa. E proprio la scuola sta smarrendo il senso vero dei ruoli e con esso sta smarrendo anche la bussola dell’educazione. Stiamo crescendo una generazione senza confini, perché gli adulti hanno smesso di essere adulti e gli adolescenti, senza l’argine delle regole, non hanno altro sfogo che la violenza.
FAMIGLIE E PRESIDI EDUCATIVI ATTANAGLIATI DA CRISI DEI RUOLI
Sono parole durissime quelle che usa la pedagogista Teresa Pia Renzo, direttrice della Cooperativa Magnolia, per commentare il momento di smarrimento totale che stanno attraversano i giovani ma, ancora prima, le loro famiglie e tutti i presidi educativi, attanagliati da una vera e propria crisi dei ruoli, dove la confusione tra competenze e responsabilità sta generando una deriva di comportamenti, valori e linguaggi.
RENZO: NESSUNO FA PIÙ IL PROPRIO MESTIERE EDUCATIVO
Viviamo in un’epoca – dice la Pedagogista – in cui il dirigente è costretto a fare l’imprenditore, il genitore pretende di fare l’insegnante e l’insegnante spesso diventa lo psicologo – senza titolo – dei suoi ragazzi. Insomma, tutti invadono il campo dell’altro, e così nessuno svolge davvero il proprio compito. La conseguenza è un corto circuito educativo che parte dalle famiglie e arriva fino alle istituzioni. E questa perdita dei ruoli – aggiunge - è la causa di molti fenomeni che oggi si leggono come cronaca ma che in realtà nascono come sintomi. E infatti, il disagio, la rabbia, la mancanza di rispetto non sono il problema. Sono l’effetto. La causa è la confusione degli adulti, che non sanno più guidare, contenere, né dare esempi credibili.
RAGAZZI SENZA COLPA: LA FAMIGLIA È PRIMA SCUOLA DI RESPONSABILITÀ
I ragazzi non hanno alcuna colpa sono l’effetto di una causa – continua la direttrice di Magnolia – e quella causa è la famiglia. Se un genitore smette di fare il genitore, nessuna scuola potrà mai sostituirlo. L’educazione non si delega, si pratica. E se la scuola è il luogo dei saperi, la casa deve restare il luogo dei valori. Solo così si costruisce una società che sa ancora riconoscere l’autorevolezza senza scambiarla per autoritarismo.
RENZO: LA VERA RIVOLUZIONE È SAPER DIRE DI NO
Serve una rivoluzione silenziosa fatta di responsabilità. Bisogna tornare a dire no – sottolinea ancora la pedagogista – tornando a difendere i ruoli educativi senza sensi di colpa. Gli adulti devono tornare ad essere punti di riferimento, non ombre o, peggio ancora, amici dei loro figli. Solo così i bambini potranno crescere con la certezza che la libertà non è assenza di regole, ma conoscenza dei propri confini.
RIEDUCAZIONE ALL’AUTENTICITÀ È L’OBIETTIVO DELLE REALTÀ EDUCANTI
È necessario, quindi, promuovere modelli educativi che mettano al centro l’equilibrio tra affetto e regola, autonomia e limite, libertà e responsabilità. Il nostro compito – conclude Teresa Pia Renzo – è quello di restituire dignità alla parola educazione, che non significa addestrare ma accompagnare. E per accompagnare bisogna saper camminare per primi.
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