Agricoltura, il ricambio generazionale passa dall’innovazione
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NAPOLI (ITALPRESS) – L’agricoltura del futuro passa dai giovani e dall’innovazione. E’ il messaggio emerso al XIX Convegno Quadri dei Giovani di Confagricoltura-ANGA a Napoli, dove per tre giorni oltre un centinaio di agricoltori under 40 si sono riuniti per un confronto ad ampio raggio sui temi di attualità.
“In Italia i giovani agricoltori sono l’8%; in Europa il 12%, con l’obiettivo di raddoppiare questa percentuale entro il 2040 – afferma il presidente dei Giovani di Confagricoltura – Anga, Giovanni Gioia – Per farlo occorre un patto generazionale basato su investimenti tarati su un’agricoltura moderna e innovativa, capace di concretizzare l’impegno di sostenibilità, efficienza e produttività. Ciò significa politiche nazionali ed europee in questa direzione, in linea con l’evoluzione del mondo agricolo”.
Dalle tavole rotonde dedicate all’andamento del comparto, alle agroenergie e all’innovazione, è emersa una fotografia dinamica dell’imprenditoria giovanile, sempre più fondata su competenze, visione internazionale e stretta collaborazione con le filiere.
Coraggio e spirito di iniziativa sono emersi dai racconti di chi, ad esempio, ha lasciato gli Stati Uniti per tornare in Italia e dedicarsi a un progetto pilota sul biometano, diventando oggi anche consulente per le stesse aziende agricole; ma anche di chi ha iniziato sei anni fa con una start up innovativa basata sull’utilizzo di larve di insetti e ora gestisce un ampio programma di economia circolare che coinvolge anche l’industria di trasformazione.
C’è chi ha creato una rete che coniuga digitale e sostenibilità, mettendo a disposizione della filiera agroindustriale il patrimonio tecnologico e di esperienza reale, e chi ha dato nuova linfa alla cooperativa orticola biologica familiare con tecniche produttive avanzate e attente ai trend alimentari.
Scelte aziendali che hanno richiesto studio, formazione e investimenti.
Per dare un impulso a questo spirito imprenditoriale e al rinnovamento in agricoltura – hanno affermato i giovani dell’ANGA – occorre una politica di accompagnamento coerente che oggi, al contrario, manifesta un elevato peso burocratico e, talvolta, una contrapposizione tra le norme.
“A livello europeo si deve fare bene quello che è stato fatto fino a un certo punto. Oggi – ha aggiunto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – la politica agricola UE non risponde alle necessità assolute di sicurezza alimentare, produttività e giusto reddito. Ed è il motivo per cui protestiamo contro la proposta della nuova Pac”.
A livello nazionale, preoccupa la manovra finanziaria al vaglio del Parlamento. I Giovani di Confagricoltura hanno rimarcato al sottosegretario all’Agricoltura Luigi D’Eramo, intervenuto a Napoli, la necessità di rivedere la previsione del divieto di compensazione dei crediti d’imposta con i debiti contributivi a partire dal 1° luglio 2026.
“Questo divieto – è stato sottolineato dal componente di giunta confederale Nicola Gherardi – lede il legittimo affidamento dell’imprenditore che, in base alle normative, ha fatto gli investimenti in innovazione dilazionando il recupero dei crediti in più anni”.
In base al DDL Bilancio, dal 1° luglio non potrebbe più farlo.
“Un elemento – ha detto Gioia – che inciderebbe in modo impattante sul processo di innovazione, di fatto bloccandolo”.
“Noi continuiamo a potenziare il settore primario, la zootecnia e la pesca – ha affermato D’Eramo -. Credo che in questi anni ne abbiamo dato ampia dimostrazione con una serie di interventi che hanno messo il settore nelle condizioni di poter crescere.
Basti pensare che, negli ultimi tre anni, sono stati investiti circa 15 miliardi di euro, di cui 400 milioni destinati all’innovazione tecnologica, all’agricoltura e al ricambio generazionale”.
-foto ufficio stampa Confagricoltura-
(ITALPRESS).
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