Scalea - Alla Biblioteca comunale la presentazione del volume su San Nicola di Platea
L’intervento dell’on. Antonio De Caprio: «Cultura e memoria sono il pane del rilancio di questa terra»
Scalea - La cultura come infrastruttura invisibile dello sviluppo. È questo il filo rosso che ha attraversato l’incontro promosso dall’associazione Scalea Bene Comune alla Biblioteca comunale, in occasione della presentazione del volume “Storia ed arte in Calabria. San Nicola di Platea in Scalea” di Antonio Vincenzo Valente. Un appuntamento che ha messo al centro la storia, l’arte e l’identità profonda del territorio, alla presenza di amministratori, associazioni e cittadini, e che ha visto l’intervento dell’on. Antonio De Caprio, invitato all'evento.
Un’iniziativa molto partecipata, quella di ieri pomeriggio: un momento di riflessione collettiva sul patrimonio culturale calabrese. Accanto all’autore, sono intervenuti la presidente dell’associazione Scalea Bene Comune Milena Santo, l’artista e portavoce Lucia Blotta, il sindaco di Scalea Mario Russo e il presidente della Pro Loco Salvatore Licursi. Un parterre che ha restituito il senso di una comunità chiamata a interrogarsi sul proprio passato per costruire il futuro.
Nel suo intervento, l’on. Antonio De Caprio ha posto l’accento su un concetto tanto semplice quanto decisivo: la storia e l’arte sono pane per il rilancio di questa terra. Non ornamento, ma nutrimento essenziale per una Calabria che voglia crescere senza snaturarsi.
De Caprio ha richiamato il tema del turismo come sviluppo sostenibile, fondato sui tre pilastri – ambientale, sociale ed economico – sottolineando come la sostenibilità non sia una scorciatoia retorica, ma un percorso complesso che richiede consapevolezza. Consapevolezza, innanzitutto, di ciò che la Calabria è stata.
In questo senso, il riferimento a Orsomarso, storica “culla del mercurion”, non è stato casuale: un richiamo a una memoria storicoreligiosa che può tornare a essere chiave di lettura per nuove traiettorie di sviluppo. Così come il collegamento con San Nilo, che visse quattro anni di vita eremitica nel territorio orsomarsese, aprendo una prospettiva che guarda al riconoscimento del Cammino di San Nilo, in continuità ideale con Grottaferrata, dove ha sede l’Abbazia.
A pochi minuti da Scalea – definita dallo stesso De Caprio “uno dei borghi marinari più belli della Calabria” – si snoda un sistema territoriale che attende solo di essere raccontato e messo in rete. Intercettare flussi turistici significa, in questa visione, offrire esperienze radicate nella storia, capaci di riconciliare le comunità con le proprie origini e di attrarre visitatori non mordi e fuggi, ma consapevoli.
«Momenti come questo – ha detto De Caprio – rendono onore alla Calabria migliore. La storia e l’arte non sono un esercizio nostalgico, ma il pane quotidiano del rilancio di questa terra straordinaria. Parlare di turismo e sviluppo sostenibile significa partire dalla consapevolezza di ciò che siamo stati: dal mercurion di Orsomarso alla spiritualità di San Nilo, fino alla memoria custodita in figure come San Nicola di Platea. La sostenibilità è una sfida complessa, che tiene insieme ambiente, società ed economia, e può essere vinta solo se sappiamo riconciliarci con le nostre radici. Scalea, il suo borgo, e l’intero comprensorio hanno un patrimonio unico che merita di essere conosciuto e valorizzato. Ringrazio gli organizzatori e l’autore per questo lavoro prezioso: far conoscere la nostra storia significa costruire futuro. Ben vengano iniziative come questa, che rendono la Calabria più consapevole di sé e, proprio per questo, più forte», ha concluso il consigliere regionale.
La presentazione del volume su San Nicola di Platea si è così trasformata in un laboratorio di idee, dove passato e futuro hanno dialogato senza retorica. Un segnale chiaro: la Calabria non ha bisogno di inventarsi, ma di ricordarsi. E di farlo con metodo, visione e rispetto per la propria storia.
9.1°