Reddito d'inclusione, opportunità e limiti per lavoratori e aziende
Il 1 gennaio 2024 è arrivata un’ importante novità nel settore dell’occupazione: il reddito d’inclusione. Grazie a questa misura i datori di lavoro che ne assumano i beneficiari saranno esonerati dall...

Il 1 gennaio 2024 è arrivata un’ importante novità nel settore dell’occupazione: il reddito d’inclusione. Grazie a questa misura i datori di lavoro che ne assumano i beneficiari saranno esonerati dall’obbligo di versare a questa tipologia di lavoratori i contributi previdenziali, per un periodo di dodici mesi e un importo massimo di ottomila euro all’anno. L’esonero del 100% dal pagamento dei contributi vale sia nel caso di assunzioni a tempo indeterminato sia determinato, sia a tempo pieno sia parziale o ridotto. Il beneficio viene esteso anche alle aziende che assumano lavoratori con contratti d’apprendistato professionalizzante. In quest’ultimo caso, il datore di lavoro continuerà a usufruire anche delle altre agevolazioni già previste per questa formula contrattuale.
A carico delle aziende resta il pagamento dei premi e dei contributi INAIL, ma il notevole risparmio per le imprese, fa ben sperare sotto il profilo dell’occupazione, specialmente se si guarda all’ingresso o al reinserimento al lavoro di persone appartenenti a categorie sociali svantaggiate. AppLavoro.it, il portale per la ricerca e l’offerta occupazionale in Italia, da tempo monitora la situazione del mercato del lavoro nel nostro Paese e, attraverso i dati che raccoglie tra i propri iscritti, conferma l’attenzione che lavoratori e aziende stanno concentrando in questo momento su un tema sensibile, come quello dell’inclusione, o l’annoso problema degli stipendi spesso troppo bassi che penalizzano le lavoratrici rispetto ai colleghi uomini, contratti a termine che non eliminano oppure incidono poco sul problema del precariato.
Naturalmente, guardando al futuro immediato con ottimismo, tra una classe di lavoratori più giovani e preparati ad affrontare le sfide dell’era digitale, una di cinquantenni di notevole esperienza professionale, un Paese in leggera crescita sia sul piano della produttività sia per quel che riguarda la cultura dell’inclusione sociale, qualunque novità che possa favorire la situazione dei lavoratori in tal senso viene vista con favore.