Radicalizzazione minorile in Italia, la Polizia perquisisce 22 adolescenti legati a estremismi violenti
Terrorismo, suprematismo, jihadismo: giovani tra i 13 e i 17 anni indagati in tutta Italia. Preoccupa il ruolo centrale del web

La Polizia di Stato ha eseguito 22 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di giovani tra i 13 e i 17 anni, indagati per appartenenza o coinvolgimento in contesti suprematisti, accelerazionisti, antagonisti e jihadisti. Le operazioni, disposte dalle Procure minorili competenti e coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, sono il frutto di un’intensa attività di intelligence e prevenzione, condivisa in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.
Le indagini hanno evidenziato un aumento allarmante del coinvolgimento minorile in fenomeni di devianza, eversione e terrorismo interno e internazionale, con il web come veicolo privilegiato di radicalizzazione, proselitismo e addestramento.
Tra i casi emersi:
- Minori tra i 13 e i 17 anni perquisiti in Sardegna, Calabria, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Puglia e Basilicata.
- Contatti online con ambienti neonazisti, suprematisti e jihadisti.
- Presenza di chat Telegram, gruppi WhatsApp, piattaforme videoludiche utilizzate per veicolare propaganda estremista.
- Sequestrati manuali d’addestramento, riproduzioni di armi, divise delle SS, componenti per molotov, materiale antisemita e fascista.
Il fenomeno si caratterizza per la velocità della radicalizzazione: dai 16 mesi del 2002 si è passati oggi a poche settimane. Dal 2023 a oggi, sono 12 i minori arrestati per reati legati al terrorismo, mentre altri 107 sono stati oggetto di perquisizioni o indagini.
Gli adolescenti coinvolti presentano spesso disagio psicosociale, isolamento, attrazione per la violenza, familiarità con simboli e linguaggi estremisti, e in alcuni casi abilità tecniche come la fabbricazione di armi 3D.
Molti fanno riferimento alla cosiddetta “White Jihad”, un’ibridazione tra estremismo islamico e ideologia dell’estrema destra. Le autorità italiane hanno chiesto all’Unione Europea di aggiornare l’Agenda antiterrorismo includendo la radicalizzazione online dei minori tra le priorità di intervento.