Mandatoriccio - Mò mò Festival, quattro giorni di musica e arte al Castel dell'Arso

Dal 7 al 10 agosto a Mandatoriccio laboratori, performance, concerti e esperienze immersive tra le mura della torre normanna

A cura di Redazione
06 agosto 2025 16:00
Mandatoriccio - Mò mò Festival, quattro giorni di musica e arte al Castel dell'Arso -
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MANDATORICCIO (Cs) – Dal 7 al 10 agosto 2025 il Castello dell’Arso ospita la sesta edizione del Mo’ Mo’ Festival, quattro giornate in cui arte, musica, creatività e partecipazione si fondono in un’unica esperienza immersiva.

La location
A fare da cornice sarà ancora una volta la torre normanna del XII secolo, spazio che la direttrice Giulia Mascaro ha trasformato in un luogo vivo di relazioni e sperimentazione. Il festival è organizzato con il Comune di Mandatoriccio, in collaborazione con Confartigianato, media partnership di Lenin Montesanto – Contenuti, Strategia e Lobbying, e il supporto di aziende locali.

Laboratori e attività
Ogni giorno, tra la torre, il frantoio e il piazzale, si alterneranno workshop di tessitura, serigrafia, scrittura creativa, lavorazione dell’argilla e intreccio di erbe, oltre a laboratori di meditazione e Kundalini Energetic Flow. Non mancheranno esperienze particolari come body painting, massaggi sotto gli alberi, podcast dal vivo e persino un orto sonoro da coltivare insieme.

Il programma musicale

  • Giovedì 7 agosto: apertura con i laboratori di tessitura e argilla, poi la musica di Carmina, Tai Paz, Poppy Whispers & Lucile Strike, QOA e Primeiro.
  • Venerdì 8 agosto: scrittura creativa, laboratori di manualità e meditazione, e in serata Gino Pezzi, Kilian, AmoreAudio, TWS ed Heavy.
  • Sabato 9 agosto: laboratorio di focaccia barese, serigrafia e argilla, poi DJ Whip & Deva, podcast di ArteSettima, Soviero e i Guardalinee, Armonika e Gregory Pearce.
  • Domenica 10 agosto: scrittura creativa, argilla, meditazione e chiusura con Drugo e Manduria, AB RU, QOA e Primeiro.

Un festival da vivere
Il Mo’ Mo’ Festival non si limita a proporre concerti, ma invita i partecipanti a “mettere le mani in pasta” e vivere in prima persona ogni esperienza. Un’occasione per scoprire il territorio in modo autentico, immersi tra suoni, profumi, sapori e incontri che restano.

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