Diocesi di San Marco Argentano: Allarme incendi e appello alla custodia del creato

Il vescovo Stefano Rega lancia un monito sugli incendi in Calabria e invita a riscoprire il valore spirituale della natura, patrimonio unico della diocesi

A cura di Redazione
26 luglio 2025 14:00
Diocesi di San Marco Argentano: Allarme incendi e appello alla custodia del creato -
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Carissimi, mentre la nostra Chiesa diocesana si prepara ad accogliere i vacanzieri, siamo costretti a constatare la grave situazione degli incendi che stanno devastando la nostra nazione, con la Calabria che risulta essere la regione più colpita. Dal 1° gennaio fino a giugno, il 70% degli incendi registrati ha interessato la nostra regione, e in particolare alcune zone proprio della nostra diocesi, sia nell'alto tirreno cosentino che nell'interno, a ridosso della catena montuosa del Pollino.

Le cause di questi disastri sono diverse. Alcune volte si tratta di atti dolosi intenzionali, e non si riesce a capire quale utile possa derivare da tali danni, spesso con il rischio di perdite di vite umane. Altri fattori possono essere accidentali, dovuti a mancanza di attenzione e noncuranza per la terra in cui viviamo. Come ci ha ricordato Papa Francesco nella "Laudato Si'", riprendendo il pensiero di San Francesco, la terra è come una madre che «ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba» (LS 1).

In entrambi i casi, non possiamo non fare appello alla responsabilità di chi ci governa, affinché avvii con urgenza la prevenzione necessaria per evitare il ripetersi di questi atti. Mi sento però di rivolgermi a tutti, credenti e non, perché maturino un senso di maggiore responsabilità verso il nostro territorio, in particolare verso le nostre zone boschive. Queste costituiscono un patrimonio unico e raro, come nel caso dei pini loricati, che sono anche più facilmente esposti al rischio incendio.

Papa Francesco, sempre nella "Laudato Si'", ci ha ricordato che nel Vangelo della Creazione, redatto dalla Genesi, l'uomo viene creato dopo la terra. In pratica, la creazione della terra precede quella dell'uomo, a cui essa stessa è stata affidata in qualità di custode. Infatti, “del Signore è la terra” (Sal 24,1), a Lui appartiene «la terra e quanto essa contiene» (Dt 10,14).

Nel segnalare questo grave problema, vorrei invitarvi a vivere un rapporto diverso con la natura e con i nostri boschi. Qui, proprio nel territorio della nostra diocesi, ci sono zone dove trovarono ospitalità i monaci Basiliani, nelle forme dell’eremitaggio e dei cenobi, per vivere all’insegna della spiritualità attraverso il creato. Non fermiamoci, dunque, solo alla prevenzione antincendio, ma apriamoci all'idea della contemplazione di Dio attraverso il creato. San Bernardo da Chiaravalle, nell’anno 1000, scriveva all’amico Enrico Murdach: «Nelle foreste troverai più che non nei libri» e «L’albero e le rocce ti insegneranno ciò che non puoi imparare dai maestri».

La strada nel bosco suggerisce una miriade di attività educative per i nostri figli. Approfittiamo di questo tempo di vacanze per guardare con un occhio diverso i nostri alberi, i sentieri di montagna che in alcune zone abbiamo a due passi dal mare.

Nel giugno scorso, insieme a un nutrito gruppo di sacerdoti, abbiamo vissuto il nostro giubileo sacerdotale e abbiamo fatto visita al Sacro Speco di San Benedetto, in Subiaco. Abbiamo potuto constatare con mano anche noi, come nel cuore della natura si respiri, incontaminata, quell'aria di Dio da cui venne sedotto e affascinato il santo monaco.

Chiunque di noi abbia fatto una passeggiata in alta montagna, credo si sia reso conto della bellezza che si respira, dei paesaggi che si offrono alla nostra contemplazione. Ma, come ripeteva Sant’Agostino, come non si può lodare ancora di più la bellezza di Colui che ha creato tante cose: «In tutte queste cose che vedi, cosa lodi? La loro bellezza, l’utilità, una qualche loro virtù o una qualche potenza. Se ti allieta la bellezza, cosa è più bello di colui che le ha fatte? Se ne lodi l’utilità, chi è più utile di colui che tutto ha creato? Se lodi una virtù, chi è più potente di colui dal quale tutto è stato operato, e da cui le realtà create non sono abbandonate a se stesse, ma vengono tutte rette e governate?».

San Marco Argentano, 15 luglio 2025 † Stefano Rega vescovo

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