Cosenza - La Cenerentola di Gioachino Rossini inaugura la stagione lirica del Rendano

Cosenza – Tutto pronto per l’inaugurazione della Cinquantanovesima stagione lirica del teatro Rendano. Ad aprire il cartellone operistico del teatro di tradizione cosentino, mercoledì 30 ottobre, alle...

A cura di Redazione
29 ottobre 2024 18:00
Cosenza - La Cenerentola di Gioachino Rossini inaugura la stagione lirica del Rendano -
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Cosenza – Tutto pronto per l’inaugurazione della Cinquantanovesima stagione lirica del teatro Rendano
Ad aprire il cartellone operistico del teatro di tradizione cosentino, mercoledì 30 ottobre, alle ore 20,30, sarà “La Cenerentola”, di Gioachino Rossini, dal libretto di Jacopo Ferretti, opera giocosa che venne rappresentata la prima volta in assoluto il 25 gennaio 1817 al Teatro Valle di Roma. La replica de “La Cenerentola” al Rendano è prevista venerdì 1° novembre, alle ore 17,00.

Questa mattina, l’anteprima per le scuole è stata seguita da più di seicento studenti delle scuole della città e della provincia che hanno gremito il “Rendano” e seguito con molto interesse l’evoluzione dell’opera. Entusiasmo durante tutta la rappresentazione de “La Cenerentola” alla quale i ragazzi hanno partecipato con compostezza e attenzione. 

La Cenerentola allestita per il teatro di tradizione cosentino è una coproduzione tra il Rendano e Rete Lirica Marche, mentre l’allestimento è del “Rossini Opera Festival” e della Fondazione “Bernardo De Muro”. Un allestimento che ha debuttato lo scorso anno (2023) e che è stato rappresentato a maggio di quest’anno anche in Perù. L’Orchestra è la Sinfonica Brutia che in “Cenerentola” sarà diretta dal maestro Francesco Di Mauro, bacchetta d’eccezione e con una notevole esperienza internazionale. La regia è di Matteo Anselmi, ripresa da Giulio Leone. Nelle note di regia, Matteo Anselmi presenta il personaggio di Cenerentola (Angelina) come “l’emarginata, la vittima, la bullizzata della nostra società contemporanea, colei cui attribuire colpe e odio.

Vivendo in una condizione di conflitto, e di non accettazione – continua Anselmi – si presenta, di fronte ai suoi conflitti, in quello che sarà il suo personale viaggio interiore. Come in un sogno l’ambientazione favolistica, diventa il viatico per raccontare un percorso che si tinge di quella leggera vernice di volgarità necessaria a delineare i personaggi che rappresentano il desiderio di voler apparire, a tutti i costi, esponenti principali del consumismo e dell’indifferenza. Il tema dell’amore e dell’immaginazione si fondono con l’elemento che più di tutti ci rende sognatori: i libri. Che con delicatezza e innocenza ci conducono in una storia nella quale la protagonista trionfa con la sua bontà e con l’accettazione di se stessa, indipendente dal proprio stato sociale”. 

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