Belvedere Marittimo crocevia di arte e dialogo globale

Belvedere Marittimo – “The World Gate – Muri che Uniscono” è un’iniziativa artistica internazionale che, inaugurata lo scorso anno nel centro storico di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, s...

A cura di Redazione
18 novembre 2024 15:00
Belvedere Marittimo crocevia di arte e dialogo globale -
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Belvedere Marittimo –The World Gate – Muri che Uniscono” è un’iniziativa artistica internazionale che, inaugurata lo scorso anno nel centro storico di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, si pone l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale e l’unità globale
attraverso l’arte. Questo evento ha trasformato la cittadina calabrese in un crocevia di
culture e tradizioni, simbolo di un movimento che celebra la diversità e connette i popoli.
Parte integrante del programma Pitagora Mundus, l’iniziativa è promossa dall’Istituto
Calabrese di Politiche Internazionali (Is.Ca.P.I.), con il patrocinio dell’amministrazione
comunale. Lo scopo principale è trasformare l’arte in un veicolo di dialogo, cooperazione
e inclusione, abbattendo confini culturali e geografici.

Fulcro del progetto è una monumentale installazione artistica in ceramica: un
bassorilievo di 5 metri di larghezza per 2 metri di altezza, suddiviso in cinque pannelli,
ciascuno rappresentativo di un continente. Ogni elemento, delle dimensioni di 1,30 metri
per 2 metri, è il frutto della collaborazione tra artisti provenienti da diverse parti del
mondo
che, lavorando fianco a fianco a Belvedere, danno vita a opere che celebrano la
ricchezza culturale e il dialogo globale.

Il primo pannello, intitolato ‘Abya Yala – Tierra Madura’, è stato realizzato nel 2023
dagli artisti argentini Samantha Dunel, Nicolas Gonzalo Perez e Florencia Pumar.
Questo tributo all’America Latina mette in evidenza la resilienza e la ricchezza culturale
di un continente che ha saputo preservare la propria identità di fronte alle avversità.
Quest’anno, l’iniziativa ha reso omaggio all’Africa con il pannello ‘Roots and Horizons’,
realizzato dal professor egiziano Akmal Abdelrahman, direttore del programma di arti
visive dell’Università di Galala. Carico di significati simbolici, il pannello incorpora
elementi come l’Occhio di Horus, emblema di protezione e forza, e il fiume Nilo,
simbolo di unità e continuità, per rappresentare la resilienza e la ricchezza culturale
africana. Un ritratto femminile evidenzia il ruolo centrale della donna nella società,
celebrandola come custode di forza e saggezza. L’opera offre un messaggio di speranza e
unità, intrecciando passato, presente e futuro.

Ogni pannello sarà replicato nel Paese d’origine degli artisti coinvolti attraverso la
realizzazione di calchi
, creando una rete di connessione globale in tempo reale tra le
comunità artistiche partecipanti. Questo processo aggiunge una profonda dimensione
concettuale all’opera, trasformandola in una “porta simbolica” che unisce i continenti,
enfatizzando il legame tra l’artista, la sua terra natale e il messaggio universale di unità
che l’opera stessa incarna. L’iniziativa utilizza la ceramica e l’arte murale come strumenti
di trasformazione socioculturale, incoraggiando lo scambio di esperienze e la nascita di
nuove espressioni condivise. Attraverso il potenziamento delle capacità creative e
relazionali, il progetto si propone di rafforzare la collaborazione tra le diverse culture
coinvolte e di valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale a livello globale.
La realizzazione dei pannelli è resa possibile grazie alla maestria degli artisti locali, Enzo
Molino e Angelo Aligia, che accompagnano gli artisti nel dare forma alle loro creazioni.
Questa sinergia dimostra come la tradizione artigianale possa essere valorizzata per
trasmettere un messaggio universale, capace di parlare un linguaggio condiviso e senza
confini.

“Viviamo in un’epoca in cui, troppo spesso, i muri vengono costruiti per dividere,” ha
dichiarato Salvatore La Porta, Presidente dell’Is.Ca.P.I. (Istituto Calabrese di Politiche
Internazionali). “Noi, invece, attraverso l’arte, cerchiamo soluzioni per unire i popoli. Ogni
pannello rappresenta il continente che lo ha ispirato, ma il vero valore risiede nel dialogo
che si crea tra gli artisti e le comunità coinvolte”. La Porta ha annunciato che, a
dicembre, gli artisti argentini porteranno il pannello dedicato all’America al Cairo, mentre
nel 2025 Belvedere Marittimo accoglierà artisti provenienti dal Nepal, e
contemporaneamente un’artista italiano realizzerà la propria opera in Patagonia. “Alla
fine di questo percorso, ogni pannello avrà una replica nei Paesi di origine degli
artisti, creando un ponte simbolico che connette il mondo”, ha aggiunto. Ha inoltre
sottolineato che, al termine dei cinque anni previsti, i pannelli originali saranno esposti
permanentemente a Belvedere Marittimo, mentre le repliche troveranno collocazione nei
cinque continenti. “Questa installazione diventerà un simbolo vivente di diversità
globale e inclusione, un’opera che abbatterà le barriere culturali e promuoverà il
dialogo tra i popoli”, ha concluso.

Anche il Sindaco di Belvedere Marittimo, Vincenzo Cascini, ha sottolineato il valore
dell’iniziativa per la comunità locale: “Questo progetto pone Belvedere al centro di un
dialogo culturale internazionale, facendone un punto d’incontro tra continenti e
tradizioni. È un momento significativo per il nostro paese, che si arricchisce
aprendosi al confronto con i valori e le tradizioni di altre culture”. Il primo cittadino
ha espresso l’orgoglio della cittadinanza nell’essere protagonisti di un’iniziativa che
promuove ideali di pace e dialogo globale: “Per noi è un onore essere al centro di
un’impresa che dimostra come l’arte possa abbattere confini e costruire ponti tra i
popoli”.

“The World Gate – Muri che Uniscono” si distingue per la sua capacità di ispirare,
connettere e trasformare, dimostrando come l’arte possa superare barriere e pregiudizi
per creare un futuro più unito e inclusivo. Belvedere Marittimo, crocevia di questo
straordinario viaggio, si riconferma punto di incontro tra valori, tradizioni e visioni
globali.

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