Autonomia differenziata, il senatore Rapani ai Sindaci calabresi: "Non conoscete ddl"

Il dibattito politico sull’autonomia differenziata continua ad essere acceso, con circa 100 sindaci calabresi che hanno sollevato preoccupazioni sulla possibile incostituzionalità del disegno di legge...

A cura di Redazione
27 giugno 2024 18:30
Autonomia differenziata, il senatore Rapani ai Sindaci calabresi: "Non conoscete ddl" -
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Il dibattito politico sull’autonomia differenziata continua ad essere acceso, con circa 100 sindaci calabresi che hanno sollevato preoccupazioni sulla possibile incostituzionalità del disegno di legge (DDL) in questione. Il senatore Ernesto Rapani ha risposto fermamente, criticando le loro posizioni e sottolineando la scarsa comprensione del DDL. «È grave che i sindaci si lamentino, dimostrando di non conoscere il contenuto del DDL», ha dichiarato.

Secondo il parlamentare di FdI, le preoccupazioni dei sindaci sono infondate e riflettono una mancata lettura approfondita del testo legislativo. Rapani ha spiegato che il DDL sull’autonomia differenziata prevede un processo chiaro e regolamentato che garantisce l’uguaglianza tra le regioni. «Questo DDL stabilisce linee guida precise che devono essere seguite per poter procedere, su richiesta delle regioni, al trasferimento delle funzioni», ha chiarito. Un aspetto importante del DDL è l’individuazione dei livelli essenziali di prestazione (LEP), che devono essere uguali per tutte le regioni e supportati da risorse finanziarie adeguate.

«Se non c’è copertura finanziaria, non si possono trasferire i LEP, anche se richiesti dalle regioni», ha osservato Rapani. Questo chiarimento mira a rassicurare che l’autonomia differenziata non comporterà disparità nei servizi essenziali tra le diverse regioni italiane.

Il senatore ha poi sottolineato l’importanza di un iter definito: «I parlamentari di FDI hanno incluso nel testo elementi per evitare disuguaglianze, con verifiche per controllare che i LEP siano uguali per tutte le regioni, finanziati e operativi. Solo quando il Governo verifica queste condizioni, si procede alla stipula dell’accordo per il trasferimento delle funzioni tra Governo e Regione».

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