Giornata della memoria – “Non penso alla miseria, ma alla bellezza che rimane ancora” (Diario di Anna Frank)
Una giornata per non dimenticare, per riflettere sulla storia che ha cambiato il mondo e sull’importanza di non commettere più gli errori del passato. L’umanità sarà il filo conduttore della Giornata della Memoria che come ogni anno si celebra il 27 gennaio e dedicata alle vittime dell’Olocausto.
Il 27 gennaio 1945, infatti, le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberano il campo di concentramento di Auschwitz e dal 2005 questa ricorrenza è stata istituzionalizzata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Anche quest’anno la giornata dedicata al ricordo e alla riflessione proverà a scuotere i cuori dei più giovani per educare le nuove generazioni al rispetto del prossimo e all’importanza della vita, cercando allo stesso tempo di sollecitare la coesione tra i popoli.
La Memoria
Le leggi razziali del 1938 privarono gli ebrei dei diritti civili, emarginandoli e condannandoli all’invisibilità.Come recita il Talmud, il libro sacro degli Ebrei “Si muore veramente quando il proprio nome viene dimenticato” ed è per combattere questo oblio che l’artista tedesco Gunter Demnig dal 1995 ha ideato un gesto riparatore cominciando a porre davanti alla porta di casa dei deportati nei campi di sterminio nazisti una pietra d’inciampo ricoperta in ottone che ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno ed il luogo della deportazione e la data di morte.
Il nome di pietra d’inciampo, Stolpersteine in tedesco, è mutuato da un passo del Nuovo Testamento in cui viene citata nella Lettera di san Paolo ai Romani come pietra dello scandalo. Essa richiama la battuta di arresto emotiva e il successivo processo di rievocazione di quella immane tragedia.