Martina Scavelli lascia il volley: «Sono considerata troppo grassa per arbitrare»

Martina Scavelli lascia il volley: «Sono considerata troppo grassa per arbitrare»

«Egonu, tu sei nera, IO SONO GRASSA!
Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo).
Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!»

Con queste parole,  ieri, sulla sua pagina Facebook, Martina Scavelli ha annunciato il suo addio alla Pallavolo, lo sport che ha sempre amato, sin dal 2007 quando ha cominciato ad arbitrare, ma dalla quale vuole scappare in fretta così come spiegato nel suo lungo post.

«Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più!
Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo).
Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti.
La penalizzazione mi porterà, a fine stagione, a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro.
Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio.
Le regole sono regole, io le ho accettate e le rispetto, ma non vuol dire che siano sacre e immutabili.
Ho operato al servizio della Federazione dal 2007, con grande senso di responsabilità, devozione e disciplina».

L’amaro sfogo di Martina si chiude con una dichiarazione che non può lasciare  impassibili: «non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere “calpestata” da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza».

La situazione della giovane catanzarese ha in poche ore fatto il giro del web ed è stata raccontata da tutte le testate nazionali.

Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha voluto immediatamente dimostrare la propria vicinanza alla sua concittadina e l’ha ricevuta ieri pomeriggio a Palazzo De Nobili.

«Ho voluto incontrare Martina – ha dichiarato Fiorita – per manifestarle prima di tutto la piena e incondizionata solidarietà di tutta la comunità catanzarese – ha spiegato il primo cittadino. Ma il suo gesto, le sue motivazioni e la grande dignità con cui lei stessa le ha spiegate meritano ben altro che non il semplice, anche se sincero, sentimento di vicinanza. Capisco che siamo di fronte a regole stabilite dagli organi di governo sportivo a livello internazionale e recepite a livello nazionale, ma trovo surreale che un arbitro a un passo dalla serie A grazie ai meriti e alla professionalità maturati in anni di impegno sui campi venga penalizzata e si veda mandare in frantumi una carriera per pochi centimetri di circonferenza addominale fuori dai parametri».

Sulla vicenda è intervenuta anche la Uil Calabria: «Il talento non può essere soffocato da qualche centimetro in più, la passione non può essere schiacciata dal peso di visioni medioevali. Il merito deve essere il solo metro di paragone utilizzabile per definire il nostro impegno in ambito professionale o sportivo. Bene ha fatto Martina Scavelli a ribellarsi, a mettere un tratto di evidenziatore su una pratica inaccettabile, a scoperchiare un aspetto antistorico di un mondo, quello sportivo, nel quale stanno emergendo notevoli criticità».