La cantautrice Lei si racconta: “Il mio è un viaggio all’infinito, che porta al confine tra la realtà e il sogno”

I suoni iniziali del suo ultimo brano, “La caduta di Lucifero“, ci portano in un duello interiore con un’immagine forte, Lucifero, figura tra il divino e l’orrido, il celestiale e il brutale. La canzone, racconta lei stessa, è nata come “uno schizzo di rabbia”. E Lei, Luana Fusaro, è una cantautrice di Acri, in provincia di Cosenza, proveniente da una formazione classica, borsista di ricerca presso l’Università per Stranieri di Perugia, e che vive la musica, scrivendo e componendo i suoi pezzi. Descrive così il suo brano: “Quest’immagine racconta un duello in cui non è chiaro il confine tra ciò che è bene e ciò che è male. Lucifero – ci narra nell’intervista che abbiamo realizzato – è un angelo caduto dal cielo, un’immagine che nella sua ambivalenza ho usato per rappresentare l’uomo”.

Di ventisei anni, la cantautrice ha scelto come nome d’arte il pronome personale, un’aspirazione: “Lei è ciò che voglio diventare – continua – è l’altra me, con un mare di differenza tra una persona precisa e l’altra esplosiva, ribelle. Questa dicotomia è molto forte – precisa – e penso che mi rappresenti bene“. E sono proprio i suoi brani a rappresentare al meglio la cantautrice. “Questo senso del dovere in fondo non lo sento, ho fiducia nell’osmosi, trasmettimela tu. Dammi un motivo per crescere e cambiare, dammi un motivo per alzarmi e andare” recita così il testo della sua “No comfort”, tra canzoni cantautorali e una penna particolare, che l’ha portata poi a incidere il suo primo Ep, in cui spicca proprio “No comfort”, accompagnata da “La prima notte felice” e “Zirconi”, a cui segue il nuovo progetto avviato con “La caduta di Lucifero”.

Nei suoi riferimenti musicali, e nella crescita artistica, c’è Franco Battiato, un sottofondo per la scrittura. Per il resto, invece, “ascolto tantissime cose, ma mi sento lontana da tutti quanti. Più che altro la musica degli altri non mi è bastata, altrimenti non avrei mai scritto nulla. Il mio è un viaggio all’infinito, che porta al confine tra la realtà e il sogno“. E ci sono anche gli autori letterari ad averle fatto da guida nella sua crescita umana, professionale e musicale. “Ho scelto il modo di scrivere che mi si addicesse di più e, nella musica, i suoni naturali e caldi mi stanno meglio. I tre brani del mio primo lavoro mi hanno permesso di sperimentare e capire se ci fosse un filo conduttore che potesse rappresentarmi pienamente. Capire, ad esempio, cosa potesse essere migliorato e cosa dovesse essere scartato e sicuramente sperimentare mi ha fatto fare un passo in avanti, credo che si senta già in questo singolo“.

Ha preso parte ad alcuni live e festival per promuovere il suo lavoro, anche se la pandemia ha portato gli artisti lontani da loro pubblico. Vive a Perugia dove lavora come ricercatrice: “Provengo da un percorso classico, il settore umanistico mi ha aiutata a trovare una strada. Lo studio è un beneficio, e si può essere originali studiando tanto“. Infine, ringrazia i suoi concittadini di Acri per il supporto dimostrato: “Spero che ascoltino il mio pezzo, La caduta di Lucifero, e che piaccia in modo sincero. E poi Acri mi ha aiutato tantissimo, qui ho scritto molto, è la mia terra, il posto per rientrare nella mia emotività“. ha concluso.